lunedì 19 aprile 2010

Porco Parco

Troppo caldo al sole e troppo freddo all'ombra. Non riesco a leggere perchè sento gli urletti isterici dei bambini che giocano; sembra di stare al mare, ma senza il mare, senza la sabbia, senza il telo e con gli uccellini che sì, hanno qualcosa di più gradevole delle melodie dei bimbi, ma svegliano lo stesso istinto omicida-suicida di chi non riesce a leggere.

Pastri mi ha chiesto di fare la sauna, ma se la faccio rischio un calo di pressione e quindi la morte immediata; d'altronde sono in fin di vita dall'anno scorso, non è mica roba su cui si può scherzare.
L'amico X mi propone uscite in gruppo solo per godersi le avances di un tipo che nemmeno gli interessa, e la cosa inizia a infastidirmi.
E così ho deciso di andare al parco sola con un libro ed un quaderno, per godermi in pace le urla fastidiose dei bambini, gente che mi guarda perché leggo (o almeno ci provo), gente che mi guarda perché scrivo, gruppetti che vengono a far casino nell'unico punto in cui nessuno fa casino, zanzare mutanti che mi pregano di giocare a pelo d'acqua con loro, coppie che vengono fin qua per vedere la torre e vanno via imprecando perché la torre è chiusa, una fontana spenta con l'acqua verde, immobile e densa e qualche lattina qua e là che una bambina ha appena salutato dicendo "ciao conchiglie!". Ridicola e bellissima fantasia infantile.
Ma c'è un problema: gli inviti inaccettabili non erano per oggi, e allora che diavolo ci faccio al parco? Dovevo cercare qualcosa ma non ricordo cosa, e allora vado via correndo.

1 commento:

  1. Inutile che cerchi d'annoverarmi tra le nefaste cause del tuo parco (o porco?) pomeridiano. Io sono colei che cerca di salvarti la salute e la ormai salutata testaccia.
    ciao conchiglia!
    Pastri

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